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martedì 26 marzo 2013

CIAO ENRICO

Domenica notte è morto, a nemmeno ventotto anni per un tragico incidente a Bologna, un ragazzo di Senigallia, Enrico Landi, persona bellissima e grande musicista.
Io non lo conoscevo a fondo, ma quando ci ho parlato mi è stato simpatico da subito: certe volte non ci vuole tanto a capire la gente.
Era invece un amico dall'infanzia di molte compagne e compagni dell'Arvultura e di Precari United, e oggi il loro dolore non può che essere anche il dolore di tutti due i collettivi e del blog stesso, in quanto espressione di Precari United.
Enrico ha anche suonato, del tutto gratis per spirito di solidarietà, all' inaugurazione dell'Arvultura, e questo è un motivo in più per partecipare al lutto come realtà organizzate e non solo come singoli.
Per cui oggi fermiamo notizie, analisi e teorie politiche e ci prendiamo un momento di riflessione.

La morte spesso è così, arriva senza avvisare prima e distrugge progetti idee e sogni. Però la musica non muore mai e con lei non muoiono mai i musicisti che la fanno esistere, così come resta sempre vivo nei cuori chi lascia bei ricordi e vibrazioni positive. Un abbraccio grande, Enrico, e grazie.


3 commenti:

Staff ha detto...

R.I.P una morte così assurda ...

Transit ha detto...

Se la musica potesse rivoltare le cose che oscurano il cuore.

Se la musica potesse dare giustizia
ai deboli mal sopportati.

Se la musica potesse essere un campo di fiori.

Se la musica potesse essere la poesia di uomini, animali e natura.

Se la musica potesse governare il mondo dei sofferenti.

Se la musica potesse parlare alle vecchie e nuove lacrime.

Se la musica potesse volare quando ti prendevo per mano.

Se la musica potesse incarnare il mio amore per te,

sarei Enrico, fate che gli accordi della mia chitarra

vi entrino nel sangue, nel cuore, però, non poter, pensare ciao.

Anonimo ha detto...

SONO BRUNACCIO.

Transit,
anche a nome di tutti gli altri compagni e compagne, grazie!
Spesso sembra che tu abbia conosciuto le persone di cui parliamo...ricordo che ebbi la stessa sensazione quando scrivesti un contributo per Giuliano. E' qui, nel saper universalizzare i sentimenti, che sta la stoffa poetica!
Grazie infinite anche a 'Per una giustizia giusta' per la sua sensibilità.