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venerdì 13 gennaio 2017

RYANAIR, IL LAVORO IMPOSSIBILE


Quando qualcosa costa molto poco, di solito chi sta pagando sono i salariati...


da http://www.senzasoste.it/ryanair-offre-lavoro-impossibile-racconto-aspirante-hostess/


Il racconto di una 45enne aspirante hostess sulle condizioni di lavoro low cost


ryanair-hostess

La realtà va molto oltre la propaganda. Stiamo parlando di Ryanair, la compagnia di massimo successo nel low cost aereo internazionale, che è un esempio lampante di quella che viene chiamata “caduta del valore dei salari”. L’offerta di lavoro, sia nei rapporti che negli importi, è arrivata, in Italia come in Europa, al punto dove chi governa ha voluto portarla scientificamente, con normative ben precise e scandite nel tempo. Ucciso il lavoro come fattore di coesione sociale ed opportunità, si è intensificata la competizione per il posto di lavoro. Così quando l’offerta scarseggia, il disoccupato è disposto a lavorare per meno, molto meno e chi offre il lavoro lo sa. Specialmente se opera in uno Stato dove il Governo di turno pubblicizza il basso costo del lavoro per attirare investimenti internazionali, vale a dire quelli che desiderano tanta stabilità politica e bassa inflazione. Finita la propaganda sul paradiso realizzato con la crescita dell’occupazione, la ripresa del PIL ed il glorioso recupero verso un’inflazione al 2%, esiste la vita del comune essere umano che vive in questo mondo e che deve lavorare. E qui iniziano i drammi per chi vive del proprio lavoro e il giubilo di quei grandi e piccoli interessi che hanno lavorato alacremente per far cadere in basso il costo del lavoro e per far aumentare rendite e profitti. Dagli anni ’90, il trasferimento di ricchezza dal lavoro al capitale è stato imponente, guarda caso proprio dal decennio a partire dal quale la “competitività” è diventata un valore normativo ed ha iniziato ad ispirare il processo di trasformazione del mercato del lavoro. Partendo da questo contesto abbiamo parlato con una nostra concittadina che ci ha raccontato la sua esperienza come aspirante hostess per Ryanair.
Cosa ti ha spinto a partecipare alla selezione di Ryanair e cosa ti aspettavi?
L’estrema difficoltà nel trovare un’occupazione decente e con un minimo di stabilità all’età di 45 anni dove spesso, specialmente in ambito aeroportuale, sei spinta a partecipare a corsi specifici per la sicurezza relativa allo svolgimento del ruolo di hostess, senza nessun impegno all’assunzione una volta finito il corso anche dimostrando buone capacità. Ci sono molte compagnie che non assumono personale di 45 anni mentre ce ne sono altrettante che offrono corsi a pagamento senza limite di età. Avendo già lavorato per un periodo in Ryanair sapevo che non sarebbe stata un’offerta allettante ma la scarsità di lavoro mi ha portato a ritentare.
Pur essendo stata selezionata perché non hai accettato?
La selezione è andata bene per la padronanza della lingua inglese ma al momento di trattare l’offerta con l’Agenzia Interinale di turno ho capito che il lavoro sarebbe stato un COTTIMO dove l’effettivo impegno lavorativo pagato si limitava alle ore volate e non per le fasi preliminari prima del volo e durante gli eventuali scali o soste tecniche. La compagnia non dà più una certezza sullo scalo di partenza e sul rientro a fine turno a tal punto che uno può trovarsi a Londra o a Oslo dovendo affrontare gli alti costi di residenza rispetto a quanto possano essere quelli di Pisa o comunque dove uno generalmente vive. Gli stipendi da 1.000 a 1.400 € (40/32 ore settimanali alternate EFFETTIVAMENTE volate) non comprendono il corso che costa 4.000 € da fare a Francoforte (decurtabile in quota parte mensile di 360,00 € dallo stipendio), il nolo della divisa per 30 € mensili, una propria polizza assicurativa, senza copertura in caso di malattia, dovendoti portare il tuo cibo e la tua acqua. Il rapporto di lavoro è regolato dalla legislazione irlandese e la busta paga la percepisci direttamente attraverso la rete bancomat sul territorio europeo con obbligo di aprire un conto corrente presso la loro stessa banca. Queste condizioni sono impossibili da accettare se specialmente l’aeroporto assegnato è diverso da quello prossimo alla tua abitazione. Il rischio di andare in rimessa è altissimo e non esistono tutele.
Chi altro ha accettato?
Nessuno dei selezionati ha potuto accettare, a queste condizioni. Siamo considerati degli strumenti di business.
Jack RR
articolo tratto da Senza Soste cartaceo n.120 (novembre 2016)

3 commenti:

Unknown ha detto...

Io in aereo, per motivi vari, ci vado spesso. La colpa, con ogni evidenza, non è del padrone, il quale non ha mai smesso di fare la lotta di classe, ma delle classi subalterne. E' ovvio che fino a quando ci sarà chi accetta simili condizioni contrattuali, il mondo non potrà mai andar meglio. Ed è anche colpa dei viaggiatori naturalmente. Esattamente come è colpa dei clienti se alcuni centri commerciali sono aperti 24 ore al giorno 7 giorni su sette. Il modo migliore per farla pagare pesante ai padroni è usare il cervello. Dimenticavo: ai miei tempi si chiamava solidarietà di classe.

precari united ha detto...

Sull'accettare un lavoro...la donna in questione ha rifiutato e ha fatto bene ma valuterei caso per caso e lavoro per lavoro, ci sono casi in cui la gente è disperata; semmai io darei la colpa a tutte le organizzazioni sedicenti lavoriste che di certi settori del lavoro se ne sono sempre strafregati.
Sul resto, siamo alla contraddizione del capitalismo per cui una merce deve costare poco ma se costa poco ci sono i salari bassi...e lì è bene usare cervello o solidarietà di classe come dir si voglia, come sempre a parte se si parla di bisogni fondamentali per persone che sono realmente povere.

precari united ha detto...

'Strafregati' sarebbe 'strafregate' ovviamente.