Testo

Tel. 3319034020 - mail: precariunited@gmail.com

venerdì 20 gennaio 2017

COSI' LA RICOSTRUZIONE E' IMPOSSIBILE


da http://ilmanifesto.info/troppe-norme-e-caos-soprattutto-sui-tempi/

La lettera a Vasco Errani. Gli ordini di geometri, architetti e ingegneri scrivono al commissario per la ricostruzione: «La continua emanazione di ordinanze ha generato nella popolazione e nei tecnici stessi confusione e incertezza»




Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella fa sapere da Atene che le nuove scosse non interromperanno la ricostruzione, un messaggio di ottimismo che però fa a cazzotti con la realtà. A denunciare le difficoltà sono gli ordini di ingegneri, architetti e geometri delle Marche che hanno deciso di scrivere al commissario per la ricostruzione Vasco Errani chiedendogli un incontro urgente. «Per noi – spiega al manifesto il presidente dell’Ordine degli Ingegneri delle Marche Michele Laorte – le cose sono molto difficili: la Protezione civile non ha abbastanza personale per evadere tutte le richieste di rilievi sull’agibilità degli edifici e la valutazione del danno.
Tutto è stato dato in capo a noi, ma ci sono tanti problemi di tempistica soprattutto».
Gli ingegneri sono infatti chiamati a eseguire le cosiddette procedure Fast (Fabbricati per l’agibilità sintetica post terremoto) e devono farlo entro quindici giorni dall’ordinanza di inagibilità. Tempi strettissimi: «Non si può contemporaneamente ricostruire e rilevare il danno. Questa continua emanazione di norme ha generato nella popolazione e nei tecnici stessi confusione e incertezza, tant’è che, al momento, i professionisti non stanno presentando alcun progetto, neanche per la ricostruzione leggera».
Prosegue Laorte: «Occorre mettersi a tavolino per discutere di queste cose, Errani deve ascoltarci perché noi stiamo sul territorio e conosciamo la gente del posto. Stiamo facendo non soltanto il nostro lavoro di ingegneri, ma spesso anche quello degli psicologi: in molti ci chiedono rassicurazioni e pareri. La situazione è complessa e molto difficile». Secondo le stime, il terremoto ha causato circa il 65% dei suoi danni nelle Marche: il lavoro dei tecnici qui è ingente. «Noi chiediamo soprattutto chiarezza sui tempi – dice ancora il presidente dell’Ordine -, sappiamo che il momento è difficile ma c’è bisogno di chiarezza e coordinazione. All’inizio il commissario e la Protezione civile non ci hanno coinvolti, adesso rischiamo di affogare a causa di scadenze troppo vicine nel tempo. Ripeto, la materia è estremamente complessa e i professionisti sono allo stremo».
Da Errani, intanto, non sono arrivate risposte, mentre si prevede che nei prossimi giorni la lista degli interventi richiesti ai tecnici aumenterà ancora.
La confusione è grande: le ordinanze dei sindaci spesso contrastano con quelle delle Regioni, che a loro volta non sempre sono compatibili con le disposizioni del decreto emanato nei mesi scorsi. Di fatto, a distanza di cinque mesi dalla prima scossa, poco è cambiato. Anzi, qualcosa sì: le continue scosse continuano a buttare giù le case e i palazzi.

Nessun commento: